FOTOGRAFIA
Progetti fotografici
2017 - Oggi
Ogni tanto, riguardando al proprio lavoro stratificato nel corso dei mesi o degli anni, capita di scorgere alcuni tratti comuni a più fotografie, una sorta di elemento legante trasversale. A quel punto, l'unica opzione è tentare di raccogliere, catalogare, ordinare, verificare che quella connessione esista e tramite questa
ogni scatto guadagni qualcosa, a causa di un significato comune agli altri.
Tutto questo, mi è capitato poche volte.
I risultati ottenuti in quelle rare occasioni li trovi qui.
Genere Poliestere
2017 - Oggi
Il materiale sintetico muto, lo spettatore immobile che, da dietro un vetro, popola le strade della notte.
La plastica che ricompone nel mondo fisico l’ideale del bello dell’uomo moderno diventa, nei volti poveri di lineamenti
dei manichini, struttura di un mondo parallelo intessuto di relazioni insondabili e governato da leggi proprie.
Il progetto fotografico si propone di dare una voce, seppure sottile, alla sterminata serie di figure quasi umane,
senza sesso e senza tempo, che sopportano in silenzio gli sfrenati ritmi della moda, cristallizzate in un microcosmo
di sogni e di specchi ai bordi di un marciapiede.
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Formato: orizzontale / verticale 2:3 Fotografie della serie: 12
"...Se solo anche tu fossi stata di plastica, di un altro materiale stabile, non degradabile."
(Le luci della centrale elettrica)
La memoria e il mare
2017 - Oggi
Iniziai a realizzare fotografie di questo tipo su una spiaggia di sasso a Garda (VR) nell’estate del 2017.
Come a volte accade, tutto nacque da un inconveniente: un errore nella gestione automatica dei tempi di scatto della macchina fotografica. Le immagini che si ricomponevano sul sensore godevano di quell’assenza di definizione che caratterizza i sogni o i ricordi lontani.
Durante il periodo che seguì i primi scatti, maturai una filosofia ben precisa riguardo a questo tipo di immagini.
Perché non fotografare un paesaggio, una scena, già come si pensa che verranno ricordati?
Le ambientazioni sono quelle di un’unica e sconfinata spiaggia, icona e stereotipo di ogni estate, sospesa in un atmosfera sfocata come fosse sempre parte di un ricordo distante. Il titolo si rifà ad una poesia di Léo Ferré : "La mémoire et la mer".
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Formato: orizzontale / verticale 2:3
Fotografie della serie: 14
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"...Quel rumore che viene da là,
sotto l’arco amico in cui mi acceco
Quelle mani che si danno delle arie,
quelle mani ruminanti che mugolano
Quel rumore che mi segue a lungo
come un mendicante sotto l’anatema
Come l’ombra che perde il suo tempo
a disegnare il mio teorema
E sotto il mio rosso belletto
viene a sbattere come una porta
Quel rumore che va eretto,
per la strada, dalle musiche morte
È finita, mare, è finita,
sulla spiaggia, la sabbia bela
Come pecore d’infinito
quando il mare pastore mi chiama."
Léo Ferré - La mémoire et la mer
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©2022 Leopoldo Ferrari, Tutti i diritti riservati.
(Per favore, non usate le mie foto senza il mio permesso. Se volete utilizzare o acquistare una fotografia, contattatemi!)